CON L’ACCENSIONE DEL SUPERCOMPUTER LEONARDO L’ITALIA DIVENTA LA DATA VALLEY D’EUROPA
Un’altra buona notizia per il nostro Paese: l’Italia diventa la quarta nazione al mondo per capacità computazionale.
Non siamo in California ma in Italia, non si tratta di San Francisco ma di Bologna. In Emilia-Romagna si concentra quasi il 30% della potenza di calcolo europea, e questo grazie all’accensione del supercomputer Leonardo.
Come è stato possibile ottenere questo risultato, a prima vista decisamente inusuale per il nostro Paese?
La Data Valley emiliano romagnola è il risultato di una visione a lungo termine capace di ridisegnare un intero territorio ed il suo ecosistema. Il progetto, partito già a metà degli anni 2000 con la Conferenza Regione-università, ha visto la collaborazione di Regione, imprese e centri di ricerca, il Cineca e l’Istituto nazionale di fisica nucleare, e si è posto l’obiettivo di rendere l’infrastruttura nazionale per il supercalcolo della regione un collante trasversale per lo sviluppo di tutto il sistema produttivo e formativo dell’area.
Le parole d’ordine per un progetto tanto ambizioso sono state sinergia degli attori coinvolti e capacità di lavorare in sintonia con i governi nazionali: Bologna è stata in grado di farlo ed oggi può ambire allo status di capitale europea del supercalcolo. I risultati non hanno infatti tardato ad arrivare: già nel 2018 viene approvato il progetto che ha portato il posizionamento del Data Centre del Centro meteo europeo nel Tecnopolo di Bologna. L’anno seguente la Commissione europea sceglie proprio il Tecnopolo per l’installazione del supercomputer Leonardo. L’ultimo risultato risale all’anno scorso e riguarda il trasferimento della direzione del Cherenkov Telescope Array (Cta), il più grande osservatorio per raggi gamma al mondo, proprio nel capoluogo emiliano.
Ma perché è importante investire nella potenza di calcolo?
La risposta è tanto semplice quanto determinante. I supercomputer permettono di accelerare le attività di ricerca e sviluppo. Basti pensare al ruolo fondamentale che hanno avuto nel mappare il genoma del Covid-19: senza di essi non esisterebbero i vaccini per contrastarlo. Il supercalcolo è senza dubbio strategico anche per lo sviluppo dell’intera comunità che lo ospita. Recenti studi hanno calcolato che l’operazione “supercomputer Leonardo” ed i 120 milioni di fondi Ue destinati ad essa genereranno un impatto diretto, indiretto e indotto di 515 milioni di euro.
La dimostrazione che le visioni programmate e la collaborazione tra enti pubblici e privati possano portare a grandi risultati.
Source: Il Sole 24 Ore, 3 maggio 2021
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