TRANSIZIONE 5.0: NUOVE RISORSE PNRR PER SOSTENERE GLI INVESTIMENTI DELLE IMPRESE
Il piano Transizione 5.0 entra nel vivo.
Il decreto approvato dal governo lo scorso 26 febbraio attiva risorse PNRR per complessivi 6,3 miliardi. Il nuovo credito di imposta sostienegli investimenti produttivi delle imprese per la sostenibilità e l’efficienza energetica
FINALITÀ
Entra nel vivo il nuovo Piano Transizione 5.0, con il decreto legge “PNRR”, ratificato dal Consiglio dei Ministri lo scorso 26 febbraio ed in attesa di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale. Transizione 5.0 introduce il nuovo credito d’imposta mirato a sostenere gli investimenti nell’ambito della digitalizzazione e della transizione ecologica delle imprese.
Questo credito d’imposta è destinato a tutte le imprese residenti sul territorio nazionale che, nei periodi 2024 e 2025, effettuano nuovi investimenti in infrastrutture produttive situate in Italia, nell’ambito di progetti innovativi volti alla riduzione dei consumi energetici.
Sono agevolabili gli investimenti in nuovi beni materiali e immateriali strumentali all’attività aziendale, definiti negli allegati A e B alla Legge 232/2016 (beni “Industria 4.0”), purché connessi al sistema produttivo aziendale o alla catena di fornitura, e che contribuiscano a una riduzione dei consumi energetici della struttura produttiva di almeno il 3% complessivo o, in alternativa, una riduzione del 5% nei processi interessati dall’investimento. Sono inoltre ammessi gli investimenti in beni strumentali per l’auto-produzione di energia da fonti rinnovabili e le spese per la formazione del personale dipendente nell’ambito delle tecnologie digitali ed energetiche.
Il credito d’imposta è calcolato come segue:
– 35% per investimenti fino a 2,5 milioni di euro;
– 15% per investimenti oltre i 2,5 fino a 10 milioni di euro;
– 5% per investimenti oltre i 10 milioni fino a un massimo di 50 milioni di euro (per anno, per impresa beneficiaria).
La percentuale del credito d’imposta è aumentata rispettivamente al
– 40%, 20% e 10% per investimenti che portano a una riduzione dei consumi energetici superiori al 6% per la struttura produttiva o al 10% nei processi interessati.
– 45%, 25% e 15% per riduzioni superiori al 10% per la struttura produttiva o al 15% nei processi produttivi interessati.
La riduzione dei consumi energetici, calcolata annualmente, si riferisce ai consumi registrati nell’anno precedente all’avvio degli investimenti, tenendo conto delle variazioni di produzione e delle condizioni esterne che influenzano i consumi.
Le modalità di accesso e le disposizioni attuative saranno stabilite con un apposito Decreto Ministeriale. Le imprese devono presentare comunicazioni al Ministero delle Imprese e del Made in Italy prima e dopo l’effettuazione degli investimenti.
Il credito d’imposta è subordinato alla presentazione di certificazioni rilasciate da un valutatore indipendente, confermando la riduzione dei consumi energetici previsti e la corretta implementazione degli investimenti. Le PMI possono beneficiare di un aumento del credito d’imposta fino a 10.000 euro per le spese di certificazione.
Il credito d’imposta può essere utilizzato solo tramite compensazione nel modello F24 entro il 31 dicembre 2025. L’eventuale importo non utilizzato può essere trasferito in avanti e utilizzato in 5 rate annuali.
Questo credito d’imposta non è cumulabile con altri incentivi per gli stessi investimenti, come il bonus investimenti della Legge 178/2020 o il bonus per le Zone Economiche Speciali del Mezzogiorno del Decreto Legge 124/2023.
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